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TRASFERIMENTO DA FILM A VIDEO

I diversi metodi di trasferimento da film a video (TV) dell’immagine cinematografica possono essere suddivisi in tre grandi categorie: trasferimenti in tempo reale, trasferimenti fotogramma-per- fotogramma (frame-by-frame) e trasferimenti ad avanzamento continuo (flying spot scan).

TRASFERIMENTI IN TEMPO REALE

per TRASFERIMENTI IN TEMPO REALE si intendono tutti quei meccanismi che implicano una ripresa video della pellicola nel mentre questa viene trascinata da un apparato a trasporto intermittente quale può essere quello di un proiettore cinematografico. Esistono anche delle macchine appositamente progettate che riproducono il funzionamento di un proiettore ma presentano al posto dell’obbiettivo una camera video. Ora la non sincronizzazione della videocamera con il proiettore o comunque con il meccanismo di avanzamento della pellicola ha diverse conseguenze negative sull’immagine trasferita:

  1. l’intermittenza dell’immagine in movimento (flicker)
  2. una maggiore luminosità al centro dell’immagine rispetto ai bordi
  3. un’addolcimento e sbiadimento del cotrasto originale dell’immagine

Per altro tutti questi difetti, in aggiunta alle aberrazioni che il doppio sistema ottico di queste macchine può produrre, possono rendere il montaggio digitale del filmato molto complesso.

ALCUNI CONSIGLI PER LA RIPRESA VIDEO DIY DELLA PROIEZIONE (off the wall):

  1. fate il quadro di proiezione quanto più piccolo possibile, il più piccolo che la vostra video-camera riesce ad inquadrare e mettere a fuoco… questo renderà minore la perdita di contrasto nel trasferimento
  2. cercate di posizionare la videocamera quanto più perpendicolare possibile al piano del quadro di proiezione, per evitare aberrazioni ottiche
  3. provate a settare la videocamera ponendo davanti al fascio di proiezione un cerchio come una ciambella di cartone: esso funzionerà da diaframma riducendo la luminosità della proiezione e aumentando così la profondità di campo dell’immagine proiettata. Questo potrà aiutarvi a mettere a fuoco l’immagine da un lato all’altro del quadro.

TRASFERIMENTI FOTOGRAMMA-PER-FOTOGRAMMA

Si tratta di un approccio relativamente nuovo al telecinema. Di fatti è una delle conseguenze dell’epoca digitale in cui viviamo e potrebbe essere definito trasferimento da film a digitale piuttosto che telecinema. Il set-up di base comprende una macchina per il trasporto del film con movimento intermittente (per esempio un proiettore), una camera digitale, un computer con appropriato software di acquisizione video e una scheda digitale per il trigger. la pellicola avanza  un fotogramma per volta ad una velocità relativamente bassa compresa fra i 3 e gli 8 fotogrammi al secondo. All’arrivo di ciascun fotogramma in posizione il software del computer viene triggerato e cattura e salva l’immagine da uno stream video che la camera gli trasmette. La pellicola avanza poi nuovamente ed un altro fotogramma viene catturato dal computer e così via. Alla fine il software converte quella che in effetti è una serie di immagini fisse di ciascun fotogramma del film in un file video digitale. Così ogni fotogramma del film originale corrisponde ad uno ed un solo fotogramma di dati digitali. Va notato che per via della bassa velocità di trascinamento della pellicola, la colonna sonora del film non può essere trasferita con questo metodo. Per essa è necessario un trasferimento in tempo reale (vedi sopra).

Il trasferimento fotogramma-per-fotogramma è ideale per film positivi (a colori e in b/n) o per negativi in b/n , mentre mostra tutti i suoi limiti nel trasferimento dei negativi a colori per i quali si richiede una tecnologia più costosa (quale quella dei flying spot scanners – vedi più sotto). Ma comunque offre una possibilità di trasferimento econonomica e di grande qualità ed e stata di fatto una delle cause del rinascimento della pellicola super8 in epoca digitale.

Potete vedere alcuni esempi di trasferimento frame-by-frame di passoridotto.org qui: https://passoridotto.org/video-samples/

TRASFERIMENTI A TRASCINAMENTO CONTINUO (Flying spot scan)

Al posto del trascinamento del film fotogramma per fotogramma che caratterizza i due metodi di trasferimento discussi fin qui, i flying spot scanners (solitamente identificati col nome della casa costruttrice- Rank, Cintel, ecc) trascinano la pellicola con un movimento continuo e fluido sopra un sensore fotosensibile (flying spot) che di fatto scannerizza il film. La suddivisione del film di nuovo in fotogrammi viene poi realizzata elettronicamente dalla macchina. L’assenza di intermittenza nel trascinamento della pellicola fa sì che queste macchine possano offrire la massima stabilità di immagine. Dobbiamo però anche tener conto che la stabilità dell’immagine filmica oltre che dagli strumenti di trasferimento dipende principalmente dalla precisione degli ingranaggi deputati al trascinamento intermittente della pellicola nella cinepresa, nel proiettore e nella macchina da stampa. Ora, mentre in molte cineprese 16 e 35 mm  il sistema di “pin registration” del fotogramma che governa l’apertura del diaframma, elimina quasi totalmente l’instabilità delle immagini, sfortunatamente non esiste alcun sistema del genere nelle cineprese super8. Questo determina la tendenza del film super8 ad una certa instabilità dell’immagine che per altro fa forse anche parte del suo charm. Ad ogni modo i flying spot scanners, se non possono risolvere questa instabilità di base dell’immagine super8, almeno non aggiungono ulteriore instabilità, ed in questo senso offrono il trasferimento dell’immagine filmica più stabile. Oltre a questo, questi scanner sono stati esplicitamente progettati per processare pellicole negative a colori escludendo la maschera arancione di queste pellicole nell’inversione dei colori. Esse hanno quindi grandi potenzialità per la correzione colore e l’elaborazione delle immagini e possono essere usate con ottimi risultati anche su pellicole fortemente sotto o sovra esposte, oppure per ridurre la visibilità della polvere o dei graffi o anche della grana dell’immagine, tutte cose per le quali gli altri metodi di trasferimento non sono indicati. Per poter far questo però, queste macchine devono essere operate da coloristi altrettanto dotati e che abbiano il tempo di lavorare accuratamente sulle immagini. Ne risulta che queste macchine sono estremamente costose non solo all’acquisto ma anche nell’utilizzo e per avere buoni risultati richiedono tempo e questo implica costi maggiori anche per il cliente, a tal punto che trasferimenti a basso costo con questo tipo di macchine non valgono probabilmente la pena. Mentre questo è probabilmente l’unico metodo di trasferimento che abbia valore per l’industria del film 16 e 35 mm, l’avvento del trasferimento fotogramma-per-fotogramma è stato invece una rivoluzione per il mondo del super8 che spesso si avvantaggia di costi e prezzi più bassi specialmente per le produzioni indipendenti.

Quest’articolo è stato tradotto dall’originale inglese che potete trovare sul sito di nano lab: https://www.nanolab.com.au/all_about_telecine.htm